La lingua di Boccaccio

Autore: 
PAOLA MANNI

 

In meno di un secolo, dagli ultimi anni del Duecento al 1370 circa, la straordinaria esperienza artistica di Dante, Petrarca e Boccaccio assume un significato decisivo per le sorti della storia linguistica italiana, innescando il processo di unificazione che condurrà alla formazione dell’italiano moderno. Modello riconosciuto soprattutto per la lingua della prosa, Boccaccio è animato, nelle diverse fasi della sua produzione letteraria in volgare, da un marcato sperimentalismo. Un percorso al centro del quale sta il «Decameron», opera esemplare che ha dominato per secoli la nostra tradizione linguistica. Il libro traccia un prezioso profilo della lingua boccacciana, di cui sono illustrate le caratteristiche fonologiche, morfologiche, lessicali, sintattiche e stilistiche.

Paola Manni insegna Storia della lingua italiana nell’Università di Firenze. Fra i suoi volumi ricordiamo una raccolta di «Testi pistoiesi» delle origini (Accademia della Crusca, 1990) e il «Glossario leonardiano» curato con M. Biffi (Olschki, 2012). Per il Mulino ha pubblicato anche «Il Trecento toscano» (2003) e «La lingua di Dante» (2013).

Il Mulino - collana "Le vie della civiltà" - pp. 272 - anno di pubblicazione 2016.