Liala, dal romanzo al fotoromanzo. Le scelte linguistiche, lo stile, i temi

Autore: 
Giuseppe Sergio

Oltre alla fluviale produzione romanzesca e all’attività giornalistica in senso lato, Liala non tralasciò di cimentarsi con il fotoromanzo. Lo fece nei primissimi anni Cinquanta e, preferendovi la misura distesa del romanzo, quasi tappandosi il naso. «Quale concentrato di idiozia ci vuole per amare quella roba! Non si può fare una bella frase, né una pagina gentile, né una descrizione intelligente. Mi pare di essere monca facendo fumetti: e anche acefala», si sfogava ad esempio scrivendo ad Arnoldo Mondadori. Dopo un capitolo iniziale dedicato a Liala – alla sua biografia, alla produzione letteraria e ai temi continuamente, spudoratamente riproposti –, questo libro si incentra sui fotoromanzi della regina italiana del rosa in una prospettiva linguistico-stilistica e tematica. Nonostante che i fotoromanzi studiati rechino in bella evidenza la firma di Liala, la maternità di alcuni di loro appare dubbia o quantomeno ridimensionabile, per via di certa disomogeneità nell’opzione tematica e soprattutto nel trattamento linguistico dei soggetti: come viene mostrato, Liala presenta delle specificità che la rendono inconfondibile. Chiude il volume una più ravvicinata caratterizzazione linguistica dei fotoromanzi in oggetto, articolata secondo i livelli del lettering, della fonetica, della morfologia, del lessico, della sintassi e della retorica.

Giuseppe Sergio è ricercatore presso l’Università degli Studi di Milano, dove insegna Linguistica italiana e Lingua italiana per stranieri. Si è occupato di italiano contemporaneo e dei linguaggi settoriali della pubblicità e della moda, cui ha dedicato, oltre a vari saggi, i volumi Il linguaggio della pubblicità radiofonica (2004), Pubblicità sull’onda (2006) e Parole di moda (2010). Ha inoltre pubblicato contributi sulla lingua letteraria del Novecento, in particolare su Antonia Pozzi e Guido da Verona.

Milano-Udine, Mimesis Edizioni, 2012